In occasione della Festa della Donna abbiamo intervistato la nostra donatrice Monica Proietti. Monica ha iniziato a donare nel 1997 e ad oggi ha raggiunto il bellissimo traguardo di 143 donazioni.
Le ha provate tutte: dal Sangue Intero, al Plasma, alla Multicomponent! Ci riferisce che siamo stati i primi stamattina ad averle fatto gli auguri, e subito, con la prima domanda Monica si scioglie ed incomincia a raccontarci…
– Monica, sei la nostra super-donatrice! Raccontaci come ti sei avvicinata al mondo della donazione e ad AVIS:
Ho incominciato purtroppo che non ero più un’adolescente. Ho iniziato grazie ad un collega donatore, iscritto ad AVIS Pisa, che ogni volta che andava a donare mi diceva che era un’esperienza bellissima, mi chiedeva di provare, mi diceva che mi sarei sentita meglio sia di salute che di “morale”. Dopo un po’, così per caso, mi decisi e ci provai. Mi recai al Centro Trasfusionale dell’Ospedale S. Chiara (il Centro Trasfusionale di Cisanello non esisteva ancora).
Dopo la prima donazione mi sentivo… FELICE
– Hai iniziato a donare il Sangue Intero, ma poi, lungo la tua carriera di donatrice avisina, le hai provate tutte: Piastrine, Plasma…
E’ vero, prima di incominciare a donare in aferesi donavo solo il Sangue Intero. Poi dopo qualche anno ho incominciato a provare la donazione di Plasma. In questi 19 anni ho effettuato anche delle interruzioni per vari viaggi all’estero, altrimenti ho cercato di donare praticamente tutti i mesi! L’intervallo di sospensione da una donazione di Plasma e l’altra è molto breve rispetto alle donazione del Sangue Intero. Ultimamente ho provato anche a fare la donazione di Piastrine… Devo essere onesta, il fatto che durasse un’ora mi intimoriva un po’, ma di fronte alla necessità di un bambino ho scelto nonostante tutto di farla ugualmente.
Sono felice perché so che posso rendere felice.
– C’è un evento particolare collegato alla donazione che avresti piacere di condividere con noi?
Sì, che ci crediate o meno, mi è successo di “ricevere” dei messaggi mentre ero a fare la colazione dopo la donazione. Dentro di me, come sempre, sentivo una contentezza indescrivibile, ed ho notato più di una volta nel mio caffè macchiato un cuore che formato dalla schiuma. Inizialmente, vi devo dir la verità, pensavo fosse il barista… Ma poi notavo che il cuore, che rimaneva fino all’ultima goccia, lo trovavo spesso nonostante il barista fosse cambiato!
Chissà, sarò io che lo vedo tramite la mia fede, sarà un caso… Però so che è il Ringraziamento di qualcuno.
– Tu sei diventata donatrice tramite il passaparola. Lo sai che una campagna di AVIS Toscana è proprio Moto Donatorio: Dona e Passaparola? Che ne pensi?
Ho sempre cercato di avvicinare all’associazione mia figlia Arianna, da sempre le ho parlato di AVIS e ne parlo anche con i miei conoscenti. Arianna ha scelto di fare poi il Servizio Civile con AVIS Toscana presso la sezione di AVIS Viareggio. Credo che dovremmo dedicarci ed impegnarci nel passaparola ai giovani, dare loro il senso della solidarietà, della cura del prossimo. Io le provo tutte, anche con le mie colleghe! A volte, aldilà del senso civico che è intrinseco nella donazione, io ci provo anche con il discorso delle analisi gratuite, del giorno retribuito… Ma non è facile! Quindi il mio plauso va alle Associazioni che lavorano tanto anche con le scuole per far propaganda.
– Durante il tuo percorso di donatrice ti sei mai sentita scoraggiata?
Io sono nata in AVIS, a cui devo tutto. Mi sono sempre sentita seguita e coccolata. E’ vero, prima facevano molte analisi in più, la colazione era più buona… Ma confido che con l’apertura della nuova Sala Donatori seguirà presto l’apertura della sala bar dedicata ai donatori. Vedi, dopo la donazione del 29 Febbraio ne ho già prenotata un’altra, per il 31 Marzo… Controlla!
Ed è effettivamente così! Abbiamo raccolto durante la nostra intervista le frasi più significative che Monica ha detto e che secondo noi possono rappresentarla:
“E’ il cuore che parla, è una missione la mia!”
“Se io mi ammalo e non potessi più donare, ne morirei.”
“Io non lo faccio per avere un riconoscimento, ne per le croci ne per le medaglie!”