Di seguito l’intervista del Tirreno al Presidente di Avis Pisa Paolo Ghezzi

Come parlare di donazione in questo periodo difficile?

“E’ proprio in questi giorni che dobbiamo parlare con ancora più forza della donazione anonima, volontaria e gratuita, sapendo che parte del mondo, quello a noi più vicino, mette in discussione i valori della convivenza civile, soverchia le scelte sovrane delle popolazioni e mina il contesto di pace. Il dono è espressione universale del rispetto che si deve a ciascuno; è testimonianza di uguaglianza e dignità riconosciute senza distinzione di razza, credo politico e religione; è il manifesto di un inno alla vita e di un patrimonio di valori che si fonda sulla convivenza pacifica e sul desiderio di prendersi cura della comunità. Ecco che deve salire ancora più convinto e forte l’invito a Donare sangue per le necessità quotidiane locali, opponendosi idealmente a chi lo versa in nome di valori non condivisi.”

Perché è così utile donare?

“Ogni anno in Italia 600.000 persone hanno bisogno di cure garantite dal dono del sangue. Per molti di loro, senza il dono di sangue e dei suoli componenti, non vi è speranza di guarigione e la ricerca, la scienza e l’industria, da sole, nulla potrebbero fare per salvare una vita. Serve il dono che poi viene valorizzato dal progresso scientifico e tecnologico. Basta pensare che negli anni ‘70 la speranza di guarigione di un bambino affetto da leucemia era del 20%: oggi grazie all’evoluzione nelle attività di prevenzione e di cura è diventata del 80%.”

Come è andato l’anno 2021?

“Il 2021 è stato un anno stabile, con 4.223 donazioni. Un lieve calo rispetto il 2020 del 4,3% dopo che, tuttavia, nel 2020 l’Associazione aveva registrato 4400 donazioni totali con un incremento del 22% in soli due anni. Sono state garantite 1365 donazioni di plasma, piastrine, eritrociti e granulociti pari al 28% del totale. I nuovi soci sono stati 425 con un totale di iscritti superiore 3200 di cui il 40% di genere femminile.”

Possibile migliorare?

“E’ sempre possibile migliorare a partire dai servizi offerti al donatore prezzo il Centro trasfusionale. Bisogna perseverare nei turni flessibili, con personale adeguato in numero e formazione, e con orari diversificati per andare in conto alle esigenze degli iscritti. Va invertito il paradigma: non è il donatore a servizio dell’azienda ospedaliera, ma deve essere il contrario.”

Quali sono le iniziative di promozione più significative?

“Sono particolarmente legato a quelle dirette verso i giovani, per esempio il lavoro organizzato nelle scuole. Lo abbiamo mantenuto vivo, nonostante le difficoltà di questi anni, incontrando oltre 500 ragazzi e favorendo oltre 100 adesioni al dono. Ai giovani vanno rivolti gli sforzi per generare la cultura del dono.”

Un dono espressione di valori fondamentali?

“Certo che si. E ritengo che vada difeso con forza e senza ambiguità anche il valore etico del dono e della sua natura pubblica e fondata sull’operato delle Associazioni e sul gesto gratuito del dono prendendo una posizione netta, esplicita e senza ambiguità: il dono deve rimanere una espressione di consapevolezza valoriale e di eticità che deve rifuggire da ogni tentazione alla scambio, fosse anche un semplice rimborso di costi vivi sostenuti.”

Come diventare donatori?

Basta essere maggiorenni e in buono stato di salute rivolgendosi alla sede AVIS in Piazza San Felice (050 41076 pisa.comunale@avis.it)

 Avis si rivolgerà anche agli animali?

“AVIS Pisa ha sottoscritto una convenzione con il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’UNIPI per dare risposte alle crescenti esigenze di sangue ed emocomponenti, indispensabili per la cura, spesso salvavita di molte patologie del cane e del gatto. Per questo, è stato costituito un “gruppo donatori a 4 zampe”, con adesione gratuita e senza obblighi di frequenza. Promuoveremo il valore della donazione felina e canina fra i nostri iscritti. Camilla e Ice sono i prime due donatori a quattro zampe iscritti al gruppo donatori”