L’Avis di Pisa nasce nel Febbraio del 1971 portando a compimento formale, con un atto notarile, un percorso iniziato alcuni mesi prima e condiviso da un numero sempre maggiore di persone che, spinte inizialmente da necessità personali o familiari, avevano capito l’importanza della donazione di sangue gratuita, volontaria ed anonima e ne avevano reso concretamente possibile l’attuazione in modo periodico in funzione delle esigenze che l’Ospedale cittadino manifestava nell’ambito delle proprie attività sanitarie.

Formati gli organi direttivi a modello di altre esperienze Avisine consolidate nel paese ed in Toscana, si creò subito un naturale e forte legame con il personale del Centro Trasfusionale di Pisa non solo per gli aspetti tecnico-operativi, ma anche per l’attività di propaganda ed informazione su ciò che la neonata Associazione rappresentava e sugli obiettivi che si prefiggeva.

Da allora tanta strada è stata percorsa sino ad oggi grazie all’opera, all’entusiasmo, alla dedizione di un grande numero di persone che si sono dedicate con impegno, passione e spirito di sacrificio, alla realizzazione di questa realtà associativa che questo bilancio sociale, da solo, riesce probabilmente ad esprimere meglio di tante parole.

Cercando di stare al passo coi tempi sia sotto l’aspetto sociale e culturale, sia in funzione delle mutate condizioni ed esigenze sanitarioospedaliere, l’Avis Pisa ha sempre cercato, nel suo percorso di crescita e miglioramento, un rapporto diretto e talvolta simbiotico con quelle realtà che meglio esprimevano e ne contraddistinguevano l’identità cittadina: l’Università e la Scuola, i Gruppi Aziendali, le Forze Armate, le altre formazioni sociali ed associative.

Tre sono state le sedi operative che l’Avis ha utilizzato per la propria attività (la prima storica di Largo Ciro Menotti, la seconda in Piazza San Felice ed ora dal 2006 in Piazza Vittorio Emanuele).

Tre anche i Presidenti (Manrico Mazzoni dal 1971 al 1992, Paolo Ghezzi dal 1993 ad oggi con interruzione dal 2002-2005, anni di presidenza di Luciano Di Legge) che si sono succeduti nel tempo a rappresentare e guidare l’Associazione e che seppure con le inevitabili differenze di temperamento e di stile, hanno sempre garantito la continuità di valori e di ideali nei quali si incarna e si esprime l’attività istituzionale dell’Associazione.

Ai Presidenti appena ricordati, così come a tutti coloro che da dirigenti, simpatizzanti o dipendenti, hanno comunque dato un contributo grande o piccolo per servire l’Avis, ma soprattutto a tutti i donatori di sangue, veri ed indiscussi artefici e protagonisti della nostra Associazione, va il nostro ringraziamento che è anche, ne siamo certi, il grandissimo ideale ringraziamento di tutti coloro che, pur non potendo dare un nome ai propri donatori, grazie alle donazioni di sangue, hanno potuto curarsi efficacemente o avere salva la vita.